British Shorthair

Già alla prima mostra felina di Londra (1871) questo gatto comune inglese apparve simile al comune europeo. All'inizio del nuovo secolo, però, con la comparsa imponente dei persiani e degli orientali, in particolare del siamese, ci fu un declino della razza, che venne in seguito decimata durante la seconda guerra mondiale. I pochi superstiti vennero allora ibridati, negli anni '50 del Novecento con i persiani, in modo da ridare loro l'antica robustezza. Se ne ricavò un gatto più massiccio, o cobby, rispetto all'europeo. Nel 1970, poi, gli allevatori ibridarono British blu e certosino e si decise di unificare le razze che, nel 1977, vennero nuovamente distinte sia per le diverse origini sia per le differenti caratteristiche morfologiche. Ha una corporatura che varia da media a grande; ha il petto largo e profondo, spalle e dorso ampi, massicci e un po' tozzi. La taglia può differenziarsi molto tra maschio e femmina. La testa è rotonda e massiccia, con un cranio largo (mentre nell'europeo è più lunga che larga). Le orecchie sono piccole e leggermente arrotondate. Il naso è corto, largo e dritto, con leggero dislivello ma senza interruzione. Gli occhi sono rotondi, aperti e ben distanziati; i colori variano dall'arancio al rame. Ha zampe corte ma forti, con piedi tondi. La coda è folta e piuttosto corta, leggermente arrotondata all'estremità. È un gatto a pelo corto con sottopelo. Le varietà sono accomunabili a quelle dell'europeo, anche se in Italia è maggiormente presente il più noto British blu. Il peso varia tra i 4 e i 6 kg. È un gatto indipendente ma ama giocare con la famiglia e anche con i cani.